Il museo, inaugurato ufficialmente nel 1936, accolse inizialmente parte delle raccolte universitarie riguardanti l’anatomia umana le scienze mediche e chirurgiche e le scienze fisiche. Col passare degli anni la sua collezione si arricchì con vari materiali relativi a discipline diverse. Manoscritti, documenti a stampa d’interesse giuridico e letterario, campioni naturalistici, strumenti scientifici, costituiscono una testimonianza dell’attività scientifica e didattica di un numeroso gruppo di docenti che hanno dato contributi fondamentali nelle rispettive discipline. Situato in locali originariamente di pertinenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Museo si trova accanto al Teatro Anatomico, intitolato ad Antonio Scarpa (1752-1832), uno degli artefici, insieme ad Alessandro Volta (1745-1827) e Lazzaro Spallanzani (1729-1799).
ATRIO
Nella sala d’ingresso i medaglioni appesi alle pareti ritraggono numerosi illustri docenti dell’Università di Pavia.
Oltre a quelli già citati, vanno segnalati il filosofo Girolamo Cardano (1501-1576), il chimico Giovanni Antonio Scopoli (1723-1788), i poeti Vincenzo Monti (1754-1828) e Ugo Foscolo (1778-1827), i giuristi Cesare Beccaria (1738-1794) e Giandomenico Romagnosi (1761-1835), il medico Cesare Lombroso (1835-1909), il geologo Torquato Taramelli (1845-1922) e Camillo Golgi (1843-1926).
Entrando nell’atrio abbiamo di fronte tre porte, in quella di sinistra si accede alle sale Scarpa, Porta e Golgi che espongono documenti, cimeli, strumenti riguardanti in particolar modo la storia della medicina tra 700 e 900; sulla destra troviamo la sala Volta che conserva gli strumenti ideati e utilizzati dallo scienziato per la ricerca didattica; nella porta centrale si accede alla sala dell’Ottocento che raccoglie preziosi strumenti dell’epoca.
Sezione di medicina
Essa è costituita da materiale anatomico, preparati a secco o conservati in alcol realizzato allo scopo di illustrare interventi chirurgici o dimostrare determinati distretti anatomici di grande interesse.
Sala Scarpa:
In tale sale di raccolgono alcuni tra i più importanti preparati dell’antica collezione di anatomia dell’università. Entrando nella sala, nel primo armadio sulla sinistra sono esposti compassi e tesi del matematico Vincenzo Brunicci (1768-1818); alcuni preparati patologici e in alto alcuni crani di personaggi illustri ed il calco del cranio di Volta.
Nell’armadio successivo, dedicata a Rezia troviamo alcuni dei più antichi preparati del museo. Nella Sala Scarpa possiamo trovare anche una bacheca con oggetti della collezione del museo di Storia Naturale di L. Spallanzani.
Nel terzo armadio, sono conservati l’armamentario chirurgico in avorio e acciaio donato da Napoleone ad Antonio Scarpa.
Nell’armadio a tutta parete si possono ammirare e studiare preparati anatomici eseguiti personalmente da Antonio Scarpa nella secondo metà del 700, alcuni dei quali sono considerati come veri e proprio esperimenti.
Sala Porta
In questa sala gran parte dei preparati anatomici riguardano il sistema circolatorio.
Accanto a questo materiale possiamo trovare uomini e cartelle cliniche relative ai casi clinici di cui sono esposti i preparati anatomici più rappresentativi. Sopra la porta che collega la Sala Porta e quella Golgi, è collocata una nicchia che conserva uno dei pezzi della collezione che ancora oggi desta curiosità: la testa di Antonio Scarpa, conservata in alcol in una teca di vetro.
Sala Golgi
Questa sala accoglie gran parte del materiale riguardante il Golgi: preparati microscopici, documenti, strumenti e l’attestato del premio Nobel, attestatogli nel 1906.
Di Golgi sono inoltre conservati anche 2 microscopi ed il primo microtomo che gli servì per ridurre in sezioni accessibili all’esame microscopico i vari organi del sistema nervoso.
I vari organi del sistema nervoso.
Nella stessa sala si trovano altri documenti e manoscritti che riguardano le scoperte sulla rabbia e sulla tubercolosi.
Sezione di fisica
Nella sezione di fisica, sono custoditi 800 strumenti appartenuti al Gabinetto di Fisica universitario nel periodo compreso tra l’ultimo quarto del XVIII e il primo quarto del XX secolo.
Sala Volta
Possiamo suddividere gli strumenti riconducibili a Volta in due gruppi composti dalle sue invenzioni e dagli apparecchi fatti da altri e sono da lui utilizzati.
Nella Sala possiamo trovare il tavolo dei laboratorio di Volta.
Circa un terzo degli strumenti esposti è di tipo scheletrico ed include, oltre a quelli concepiti da Volta stesso, anche bottiglie di , due versioni della pila successiva a quella Voltiana.
Sala dell’ottocentoIl settore maggiormente rappresentato in questa sala, è l’elettromagnetismo con il suo complesso sviluppo e le molteplici ricadute tecnologiche. Ritroviamo inoltre strumenti meccanici.
Nessun commento:
Posta un commento